Pubblicazioni

Tratto da GLI ANNI DA SOLO – romanzo di antiformazione

 “Arriva un momento nella vita in cui bisogna prendere la decisione di non prendere decisioni: ognuna di queste risulterebbe infatti sbagliata o inutile. Ogni scelta, massacrata e frenata da una tristezza almeno apparentemente irrimediabile e onnipresente, diverrebbe insignificante e deleteria, portandoci comunque sulla strada del rimorso o del rimpianto. Per me quel momento arrivò una sera di Aprile, la prima ad aver offerto all’aria il profumo della primavera, dell’estate, di quelle serate da bambino spese a giocare a nascondino, sbranati dalle zanzare, a pancia in giù sommersi da grano”.

 …. “Ero arrivato a Paesino tanti anni fa, forse secoli, o forse solo pochi attimi prima di rendermi conto di chi fossi o non fossi. Il tempo, maledetto, non si riesce proprio a capire e tanto meno a fermare: forse non esiste. Va così veloce, quando la vita sorride; pare invece non scorrere mai, quando le giornate sono noiose e interminabili e non ci si augura altro che finiscano, almeno loro. E poi quando finiscono arriva la notte, il momento di coricarsi: terribile per chi, come me, non è mai riuscito a dormire. Ci si gira e rigira nel letto rincagnati su pensieri mai positivi, su sogni che non si realizzeranno mai, sugli occhi di ragazze che non ci ameranno mai, sul senso del mondo e su mille domande alla quali non rispondo …”   


Tratto da QUESTA NOTTE MATTEO SE NE SCAPPA – romanzo d’abissi

“ …. alla mia inebetita generazione, sperando che attraverso la disperazione di certe tra queste pagine, comprenda l’unicità della vita, l’importanza della gioventù da non buttare, di guardare al di là dei confini del proprio spoglio giardino. Dedico questo mio oscuro sentire alla mia generazione, perché impari ad usare meglio il tempo, perché la smetta d’essere vigliacca, di lasciare che tutto passi, di credere che l’amore sia una continua e logorante sfida di poca importanza. Dedico queste mie pagine disperate alla mia generazione, a quell’infanzia meravigliosa che tutti insieme abbiamo perduto ormai da troppo tempo, a quelle notti che abbiamo buttato guardandoci in cagnesco, a quegli amori finiti senza poterne spiegare il senso”.

“Sapessi che dolore l’esistenza che vede nero dove nero non ce n’è” (Franco Battiato, Stage Door)

 

Tratto da AGOSTO OLTREMARE – poesia in prosa e poesia

Ho scritto un libro meraviglioso che forse non appartiene a quest’epoca; eppure i suoi frammenti dovrebbero essere ben accolti dalla fretta dell’estati di oggi.

Uno scritto al giorno.

Agosto è il rimpianto di non essere altro.

La solitudine può essere letale, la malinconia sale forte, la noia imperante.

Per essere artisti bisogna avere tempo, essere annoiati ed alla costante ricerca d’un rimpianto: per poi raccontarlo. Poi per essere artisti ci vuole un grande dolore: da poche ore, anch’io ho avuto il mio.

E così ho pensato agli Ultimi, alla dolce ed inesprimibile Malinconia d’Agosto; prima che a settembre, tutto torni al proprio posto. 

 

 

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